DSCR, non solo l’ennesimo acronimo ma l’indice contabile significativo della crisi aziendale, con il quale le imprese dovranno confrontarsi nei prossimi mesi.

Qualunque sia il business della propria azienda è necessario tenere sotto controllo la capacità di onorare il debito finanziario. Scopriamo quindi che cosa significa DSCR e come fare.

 

Cosa è il DSCR?

DSCR è l’acronimo di Debt Service Coverage Ratio, e rappresenta l’ indice volto a misurare la sostenibilità finanziaria del debito aziendale, ovvero la capacità di un’impresa di onorare il proprio debito finanziario.

Il suo calcolo nasce da una analisi prospettica legata alla capacità di rimborso del debito dell’azienda e la conseguente sostenibilità del debito in relazione anche ai piani di sviluppo aziendali.

Il concetto è semplice: se non viene prodotto un ammontare di cash flow sufficiente per pagare i debiti, allora l’azienda è o andrà in crisi. Ma cosa si intende per crisi? La crisi può essere definita, in questo ambito, come una fase di squilibrio economico-finanziario, che è in grado, se non affrontata, di mettere a repentaglio la continuità aziendale.

Il nuovo codice della crisi di insolvenza, ha introdotto la metodologia attraverso la quale le aziende hanno il compito di monitorate le condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale.

La disciplina del DSCR

Il DSCR è stato introdotto dalla riforma sulla crisi d’impresa varata il 14 febbraio 2019 (dlgs 14/19 e l. 155/17) e ripreso dal documento emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, documento ad oggi sottoposto all’approvazione del Ministero dello Sviluppo Economico.

La disciplina del DSCR prende forma in particolare all’interno dell’ articolo 13 del decreto legislativo della riforma sulla crisi d’impresa nel quale sono evidenziati e disciplinati gli Indicatori della crisi rilevanti per gli obblighi di segnalazione Interna.

 

L’articolo in questione è suddiviso in 3 commi:• Comma 1: vengono date indicazioni precise sugli indicatori, gli indici in questione vengono applicati indistintamente a tutte le imprese;
• Comma 2: rimanda al consiglio nazionale dei dottori commercialisti, l’elaborazione, almeno triennale, in riferimento ad ogni tipologia di attività economica secondo le classificazioni I.S.T.A.T. e qui sono presentati valori soglia differenti per i vari settori economici.
• Comma 3: in base alle caratteristiche aziendali, ogni azienda ha la possibilità di redigere gli indici idonei a far presumere la sussistenza del suo stato di Crisi-Fallimento.

 

Come redatto dal documento emanano dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, tra gli indici da tenere in considerazione troviamo:
• il patrimonio netto: in quanto la sua negatività o la sua diminuzione al di sotto dei valori di legge è segnale di allarme.
• il DSCR: conteggiato in qualità di rapporto tra i flussi di cassa previsti nei 6 mesi successivi disponibili per il pagamento dei debiti.

a seguire, nel caso in cui l’indice DSCR non sia disponibile è necessario fornire:
• L’indice di sostenibilità degli oneri finanziari in termini di rapporto tra gli oneri finanziari ed il fatturato;
• L’indice di adeguatezza patrimoniale, in termini di rapporto tra patrimonio netto e debiti totali;
• L’indice di ritorno liquido dell’attivo, in termini di rapporto da cash flow e attivo;
• L’indice di liquidità, in termini di rapporto tra attività a breve termine e passivo a breve termine;
• L’indice di indebitamento previdenziale e tributario, in termini di rapporto tra l’indebitamento previdenziale e tributario e l’attivo

Il documento redatto dal Consiglio dei dottori Commercialisti che tratta tale indici può essere scaricato cliccando qui.

 

Come si calcola il DSCR

Una volta chiarito cosa è e come viene disciplinato il DSCR occorre comprendere come viene calcolato. Prima di tutto occorre far presente che il DSCR è un indice prospettico, e quindi non è necessario il suo calcolo a consuntivo, bensì questo può essere calcolato per ogni singolo esercizio ipotizzato nel business plan.

Per fare questo è necessario porre in rapporto il cash flow operativo dell’impresa, al netto delle tasse, con il flusso finanziario a servizio del debito.

 

Debt Service Coverage Ratio = (Flusso di cassa operativo - tasse) / Flusso finanziario al servizio del debito

 

Per procedere con il calcolo se da un lato il valore al denominatore appare piuttosto semplice, è il calcolo del flusso di cassa operativo al netto delle tasse che non è di semplice realizzazione.
Calcolare il flusso di cassa prospettico significa non solo prevedere gran parte delle voci del conto economico prospettico, ma anche la variazione dei crediti, dei debiti e delle rimanenze al fine di calcolare l’evoluzione del capitale circolante. Attività fondamentale per capire se la gestione caratteristica ha assorbito o ha generato liquidità.

 

Tempistiche ed obblighi

E quindi, quali sono le tempistiche per l’entrata in vigore e l’approvazione del DSCR? Come già accennato per il momento il documento è in fase di approvazione presso il MISE ma già le imprese si domandano quali saranno le tipologie di aziende che per prime saranno interessate in questo obbligo di legge. La domanda però sorge spontanea: indipendentemente dalla legge siamo sicuri che le aziende non obbligate al calcolo siano, per la loro regolare attività di gestione, davvero giustificate a non conoscere la capacità di rimborso della propria azienda? Difatti, indipendentemente dagli obblighi di legge, crediamo che conoscere la situazione finanziaria e la capacità di rimborso del debito aziendale sia una condizione necessaria di tutte le aziende. Eseguire il calcolo del DSCR considerando le diverse variabili e stime però non è semplice, se da una parte è possibile ricorrere al caro e affidabile foglio excel che permette di impostare formule e righe previsionali, dall’altra parte sarebbe più opportuno affidarsi ad uno strumento meno elastico e impostato ad hoc, in grado di tenere in considerazione tutte le variabili da prendere in considerazione nella compilazione dello stesso. Nel calcolo del DSCR infatti le macro aree da considerare sono davvero molte: oltre ai dati derivanti dal sistema contabile quali importi di rate relative a debiti nel medio lungo termine, importi relativi a fornitori e clienti, e importi derivanti dal calcolo delI’IVA a credito o a debito, occorre considerare tutti quegli importi stimati per fatture da ricevere o da emettere, per non parlare degli importi che richiedono una stima ancora più specifica quali: importi derivanti da contratti aperti, stime su anticipi su fatture, costo del lavoro, etc

 

E quindi come fare?

Per questo motivo noi in Tema Sistemi Informatici abbiamo creato, CFP – Cash Forcasting Planning. Il programma che permette di prevedere i movimenti finanziari aziendali. CFP aiuta le aziende a determinare la previsione dei propri fabbisogni finanziari nel breve/medio periodo, permettendo di capire, a seconda dell'andamento dei flussi, come gestire i finanziamenti da ottenere o le modalità di impiego del denaro. Per il calcolo del Cash Flow previsionale, CFP acquisisce i dati dalla contabilità generale della vostra azienda e permette di aggiungere le stime previsionali. In questo modo il calcolo del DSCR sarà una conseguenza dell’elaborazione previsionale. CFP è compatibile con tutti i sistemi ERP, è multisocietario ed è utilizzabile via web.

Prendetelo in considerazione, potrebbe esservi di aiuto.